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L'unica memoria possibile

a cura di Miriam Castelnuovo

Spazio Bloomsbury Via della Pilotta 19 - 00187 Rome

Vernissage:
18 Dicembre
2009
, 19.00

Opening time:
19 Dicembre 2009, 10.00-18.00

20 Dicembre 2009, 10.00-13.00

 

Rassegna Stampa

Nulla resta di ciò che è stato;
nulla saprà più di noi
ma saremo noi ad essere altri.

L'unica memoria possibile dell'artista abita e ancor meglio si identifica nell'attimo preciso in cui la propria opera prende forma. Non è determinante l'imperiturità dello stesso oggetto, ma cosa certa è il mutare e il trasformarsi nel tempo della personalità di colui che lo ha concepito.

Stefano Branca, Daniele D'Amico, Nicola Guerraz, Alexandra Mazzara, Lucy Mac Gillis, Nadia Petratiene, Gabriele Simei sono i sette artisti presenti in questa collettiva e ciascuno di essi, in modo differente l'uno dall'altro, mi hanno confermato con i lavori qui esposti, il personale e continuo mutamento percettivo con i quali essi si rivolgono attenti a questo Universo, moralmente troppo goffo e torbido ai loro sguardi puri.

Esso appare di fatto erigersi in modo assai barcollante sugli umori troppo cangevoli dell'umanità, sui principi ora fortemente consolidati ma già troppo facilmente sradicati, su quei brevi attimi di generose dolcezze e su altri di sofferenze immeritate. Un mondo capace di diffondere stati di totale leggerezza emotiva e altri drammaticamente irrecuperabili: "....solo apparentemente" è la risposta positiva e tangibile che ciascuno dei sette artisti ha espresso in questa collettiva con il proprio lavoro, motivati comunque e nonostante le difficoltà contingenti ad andare avanti, ognuno seguendo un percorso tutto personale.

Ciascuno di questi artisti, diversi per età, sesso, formazione e perfino per nazionalità, hanno un solo comun denominatore: il non rinnegare "ciò che è stato" del loro assiduo operare; un istinto sentimentale verso la memoria di ciò che hanno generato e che per sempre farà parte delle loro esistenze.

In questo bellissimo contesto nel centro di una città splendida come Roma, i sette artisti, si sono rispecchiati nella reciproca tensione del rafforzare la propria immaginazione, al di là di certe regole tradizionali, per ricercare dei nuovi mezzi, che fossero adeguati alle esigenze espressive personali, creando procedimenti con cui riappropriarsi del colore, come della materia, talvolta legittimando grazie al solo talento creativo, l'uso di processi, supporti o materiali che ora qui, proprio in questa sede, sperimentano per la prima volta. Branca, D'Amico, Guerraz, Mazzara, Mac Gillis, Petratiene, Simei oggi calzano la scena, (forse non

è un caso che sia tanto luminosa e dal colore bianco candido), aggirandosi per vari percorsi, tra le linee e forme che danzano, colori e pesi che si equilibrano. Su questo palcoscenico, i sette artisti riaffermano la propria continuità stilistica, naturalmente influenzati dal divenire delle loro stesse esistenze, dimostrando concretamente un'apertura al nuovo, sollecitati da continui stimoli intellettuali, emotivi e fisici, con il pensiero rivolto al valore insostituibile della loro memoria, unica detentrice di insegnamenti già preziosamente acquisiti e metabolizzati, ma pronta ad accoglierne ancora. 

Miriam Castelnuovo

www.miriamcastelnuovo.it